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Padiglione Cile. Architettura sospesa tra Cile e Italia

Dedicato al poema «El Amor De Chile», viaggio nella cultura e nei paesaggi ai confini del mondo conosciuto

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Esterno padiglione Cile
Foto Expo 2015/Daniele Mascolo.

"El amor de Chile" è la frase che accoglie ciascun visitatore che fa il suo ingresso nel Cile. Esso è il nome di un libro, una dichiarazione d'amore di Raùl Zurita Canessa per il suo Paese natale. Allo stesso tempo un omaggio del Cile all'Italia e un ponte culturale gettato tra i due Paesi. La madre di Raùl Zurita, infatti, era italiana. E far innamorare il mondo del Cile è l'intento del gruppo creativo che ha realizzato il Padiglione. Un viaggio sospeso ai confini del mondo e quasi a toccare con mano l'Antartide, fino a risalire verso l'Atacama. Accompagnati nel viaggio dall'Oceano Pacifico e dalla Cordigliera delle Ande.

Architettura sospesa

I 1910 metri quadri di Padiglione sono custoditi nell'intreccio di travi in legno che costituiscono l'impatto visivo della struttura architettonica, quasi sospesa in aria. Un volume solido sorretto da quattro pilastri agli estremi.

Tutti gli spazi sono stati usati. Lo spazio al pian terreno lasciato vuoto è un'area relax con annesso ristorante cileno e negozio. Molto interessante anche solo da ammirare la lunga tavola da 65 metri realizzata in legno per il ristorante. Una vera opera d'arte con sculture umane realizzate anch'esse in legno, poste proprio accanto alle sedute dei commensali. Pensato sia per consentire di gustare la cucina cilena che per condividerla con persone sconosciute di altre parti del mondo.

Ai piani espositivi si accede attraverso una rampa centrale, grazie alla quale ha inizio il viaggio alla scoperta del Cile: natura, persone, mestieri, cibi.

C'è posto anche per un ampio auditorium utilizzato per ospitare eventi, concerti e le numerose scolaresche che visitano il Padiglione. Un luogo dove spiegare più approfonditamente la cultura del Cile.

Architetto del Padiglione Cile è Cristiàn Undurraga, cileno, la sua impronta a Santiago del Cile è nella Stazione Centrale, nel Centro cultural Palacio La Moneda, nel Museo d'arti Visuali e in molti altri luoghi della Capitale. Comun denominatore della maggior parte delle sue opere, la cubicità sospesa delle strutture architettoniche. Il sito ufficiale dell'architetto è www.undurragadeves.cl.

Esposizione interna padiglione Cile
Foto Expo 2015/Daniele Mascolo.

L'esposizione

Cultura, arte e conoscenza del territorio sono gli assi principali dell'esposizione cilena. Si parte dai grandi schermi all'ingresso che introducono il visitatore alla conoscenza visuale del Paese. Lungo la rampa d'accesso al primo piano una struttura simile alla roccia sovrasta la nostra testa. Si tratta della roccia cilena a simboleggiare le montagne andine che accompagnano quasi tutto il rilievo interno del Paese latino americano.

Nella prima sala schermi a grandezza naturale mostreranno i volti di persone, i loro luoghi di vita, i loro mestieri ed i prodotti della terra e del mare cileni.

La sala successiva, quasi un cinema con grande schermo, immerge il visitatore nella natura del Cile. L'Oceano Pacifico accompagnato dal suo impetuoso ondeggiare, i paesaggi agricoli. Una visita quasi reale, resa possibile dalle nuove tecnologie visuali in 3D 4K.

El cubo. Un grande schermo a realtà aumentata a forma di cubo, aiuta le persone d'altre parti del mondo, a conoscere la gastronomia cilena: la frutta, i vini, i piatti a base di pesce e molto altro ancora. Vi basterà sfiorare una parte qualsiasi della parete per iniziare a scoprire la cucina cilena.

Il viaggio termina qui. Attraverso una lunga rampa si ridiscende a Milano, per intraprendere un nuovo viaggio in uno dei tanti Paesi presenti all'Expo Milano 2015.

Più sotto trovate due video, per compiere un tour nel Padiglione. Dedicato a quanti non hanno potuto visitare questo interessante padiglione latino americano, visitato da oltre 800.000 persone.

Video Tour nel Padiglione Cile

 

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