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Padiglione Israele: Campi di Domani. Guida alla visita

Israele sfida gli spazi e la desertificazione con il Vertical Planting

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Il Padiglione Israele s'ispira all'agricoltura del domani, a quella che a Expo Milano 2015 chiamano la prossima rivoluzione agricola. Una rivoluzione che potrebbe dare, il lavoro che oggi scarseggia in più parti del mondo e un mondo più sostenibile.

L'occhio si sofferma subito sul campo verticale della facciata principale. Ci si domanda se sia vero o si tratta di piante sintetiche. No. Si tratta di un vero campo agricolo, ma verticale. Viene definito "Vertical planting" e ha il vantaggio di ottimizzare gli spazi agricoli: per Israele un'esigenza.

Il campo verticale è irrigato grazie a un sistema progettato in Israele, capace di risparmiare grandi quantità d'acqua, pur garantendo alle coltivazioni, il necessario apporto idrico. Un sistema idrico ecologico, progettato per essere a basso impatto ambientale. Questa è la seconda sfida d'Israele: l'acqua. Il Paese ha scarsa estensione territoriale, e di conseguenza scarse risorse primarie. Inoltre il territorio geografico nel quale è posizionato, non garantisce un sufficiente apporto idrico per la popolazione e per l'agricoltura. Ingegnarsi per trovare soluzioni efficienti è un'esigenza non procrastinabile per gli israeliani, vorrebbe dire restare senza acqua e senza cibo.

Il campo verticale, da una parte ha il grande vantaggio di sfruttare bene il poco territorio a disposizione, ma anche di rendere produttiva un'area a forte desertificazione. E la desertificazione è la terza sfida ambientale d'Israele.

Padiglione Israele: I Campi del Domani. Foto ravvicinata del Vertical Planting esterno al padiglione. Il campo verticale misura 70 metri per 12 metri. Rendering dall'alto del Padiglione Israele. Collocazione spaziale del Padiglione Israele. Ingresso pincipale al Padiglione. Area mini cinema interna. I visitatori apprendono le conoscenze israeliane in ambito agricolo e alimentare. Il ristorante del Padiglione Israele.

Architettura e Concept

Il Padiglione d'Israele s'estende su un'area di 995m2 protetta da un ampio campo agricolo verticale che misura 70 metri per 12: quasi quanto l'intera superficie del padiglione. Il campo verticale è seminato con mais, grano e riso: principali "materie prime alimentari" del mondo.

Fields of Tomorrow è il progetto dedicato all'alimentazione con cui Israele si propone al mondo convenuto a Milano. Un giro breve di soli 10 minuti, molto iconografico, per apprendere la storia d'Israele, l'innovazione tecnologica nel campo agroalimentare e le soluzioni pratiche per far crescere vegetazione e alberi nel deserto.

Un percorso per tutti, ma rivolto specialmente ai più piccoli, alle generazioni del domani, come ha commentato il Commissario del Padiglione Israele Elazar Cohen: «Il nostro motto per Expo è Fields of Tomorrow, ed è proprio ai più piccoli — gli uomini e le donne di domani — che indirizziamo il nostro messaggio di condivisione, curiosità e spirito di innovazione per un futuro equo e sostenibile».

Filmati in 3D con il linguaggio dello storytelling, vi accompagneranno alla scoperta delle tecnologie e della storia agricola d'Israele. Nell'ultima sala, un piccolo palcoscenico cinematografico, dove la madrina israeliana Moran Atias, spiega con concetti chiari le tecnologie all'avanguardia del Paese. Musiche, suoni, effetti speciali, vi coinvolgeranno per rendere l'esperienza informale e allo stesso tempo didattica.

Il Ristorante gluten-free

Il padiglione offre un ristorante di ricette israeliane gluten-free: humus, shakshuka, tabulé, olive e formaggi freschi mediorientali. La cucina israeliana è di tipo mediterranea, fatta di frutta fresca e verdure di stagione, fusa con le tradizioni araba, greca, italiana e spagnola.

Annessa al ristorante è disponibile una gelateria artigianale con gusti come yogurt israeliano, halva e miele.

Come Israele trasforma il deserto in boschi artificiali

Israele ha un ente chiamato Keren Kayemet le Israel, che da 110 anni si occupa della cura del verde. Foreste, boschi, corsi d'acqua, bacini idrici. Nel tempo, l'ente ha piantato circa 240 milioni di alberi, realizzato decine di bacini idrici per i campi agricoli. La loro opera non si ferma in Israele, hanno attivato progetti anche all'estero, come in Ruanda, per insegnare a quelle popolazioni, come combattere la desertificazione.

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