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Pangea, tavolo millenario in legno Kauri, unisce i popoli al Padiglione Zero

Quando le terre erano unite. L'architetto 'del legno Michele de Lucchi, ha progettato il simbolo dell'unità delle nazioni ad Expo 2015

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Pangea il tavolo di Michele de Lucchi. Fotografie Riva 1920. 271 gambe in legno di rovere della Laguna di Venezia. 19 parti compongono il tavolo in legno di Kauri. Fase di assemblaggio della Pangea. Alcune parti sono già unite. Pangea a lavoro ultimato.

Il grande tavolo al centro del Padiglione Zero, posto nel teatro degli spettacoli, si chiama Pangea ed è un inno all'unità dei popoli. Come la Pangea 200 milioni di anni fa circa: un unico continente fatto di tutte le terre emerse.

L'idea degli architetti progettisti è quella di omaggiare l'Esposizione Universale, dove partecipano oltre 140 nazioni, con un richiamo all'unità fisica e non più solo ideale. Expo 2015 rappresenta l'unità dei popoli come la Pangea rappresentava l'unità di tutti i continenti prima della separazione.

E unità, coesione, far fronte comune per la risoluzione della fame nel mondo è l'esigenza che, più volte, viene richiamata nei dibattiti e nelle manifestazioni legate all'Expo 2015: "Nutrire il pianeta, Energia per la vita".

Perché il tavolo?

Più volte nel corso dell'esposizione i visitatori hanno modo di sentir parlare della tavola. Oppure vedono installazioni dedicate alla tavola. Il Padiglione della Santa Sede ne ha uno al centro del suo percorso, la mostra FabFood ne parla in uno dei suoi ambienti; lo stesso avviene nel Padiglione Vanke dove si parla dello Shitang o ancora, il padiglione Iran e il Sofreh.

La tavola come luogo di riunione e unione, intorno al quale l'umanità si ritrova per dialogare. Pangea "rappresenta un momento di dialogo e di incontro tra i protagonisti della comunità internazionale" (Fonte: Riva1920.it).

Un tavolo ecologico

Nessun albero è stato tagliato per la sua costruzione. Il tavolato del Pangea è legno millenario Kauri, recuperato dal sottosuolo della Nuova Zelanda. Le briccole a sostegno del tavolo sono pali di rovere recuperati nelle acque lagunari di Venezia.

19 parti sagomate compongono la superficie del tavolo. 271 gambe sostengono la struttura che pesa 6 tonnellate nel complessivo. Per incollare le liste del tavolato è stata usata una colla vinilica senza formaldeide. La rifinitura del top è stata praticata con oli naturali. Gli artigiani hanno impiegato 50 giorni per realizzarlo.

Un lavoro straordinario ed esemplare della maestria italiana e dei suoi migliori artigiani del legno. Un 'opera che tutto il mondo guarderà e potrà apprezzare.

I progettisti

Il Padiglione Zero è stato affidato alla Riva 1920, ed è sotto la direzione artistica di Davide Rampello. Pangea è stato realizzato dall'architetto Michele de Lucchi, autore di opere dalle forme straordinarie, capaci di donare bellezza addirittura alle centrali elettriche. Architetto e artigiano del legno, perché un artigiano è sempre un artista.

Davide Rampello ha scritto

«Il rito del banchetto si fa, così, scenografia di un teatro di pace, dove la civiltà si ritrova unita davanti al susseguirsi ininterrotto delle pietanze del mondo che, come gli atti di un grande melodramma universale, si apprestano a narrare la storia di tutti noi».

Michele de Lucchi scrive

«La separazione e la deriva delle placche terrestri è all’origine dell’attuale configurazione dei continenti, dei bacini oceanici, delle società civili, delle civiltà e dei modi di pensare e interpretare realtà e irrealtà.

Il tavolo Pangea sarà la ricostruzione dall'aspetto del pianeta in quella felice epoca nella quale terre, oceani, uomini e natura erano una cosa unica. È fatto da tanti tavoli separati sagomati della forma originale dei presupposti continenti. I tavoli hanno tante gambe a testimonianza che tutto si muove e il nostro compito è semplicemente quello di stare in equilibrio
».

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