Il Cardinale di Milano Angelo Scola visita Expo Milano 2015
Scola: «Expo è una grande occasione di conoscenza... di educazione»
Il Cardinale Angelo Scola arcivescovo di Milano è ormai di casa all'Expo Milano 2015. Il 25 settembre il Cardinale Scola ha compiuto la sua quinta visita all'Esposizione di Milano, accompagnato da Davide Rampello architetto curatore del Padiglione Zero, dove i due si sono intrattenuti a lungo per un dialogo sui temi fondamentali trattati da Expo Milano. Padiglione Zero è proprio il luogo ideale dove fare sintesi di tutto ciò che si vede e si apprende nei singoli Padiglioni nazionali e Cluster.
″Per le persone la visita a Expo Milano 2015 è una grande occasione di conoscenza — e quindi di crescita e perciò di educazione″.
Questo il senso che il Cardinale Scola ha dato al grande evento in cui la Chiesa di Milano è pienamente coinvolta con l'installazione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e la Caritas Ambrosiana, che gestisce l'Edicola della Caritas Internationalis. Entrambe le strutture sono prossime all'ingresso principale Triulza.
Le sue parole sono molto utili per non lasciare frammentato tutto ciò che nel Sito Espositivo si è visto: «Decisivo è impegnarsi a cogliere tutti gli aspetti che mostrano i padiglioni, mettendoli in relazione tra di loro in modo tale da non lasciarli nella frammentarietà.
Credo che, se si farà questo passo, Expo potrà rappresentare anche un modello interessante e utile per il futuro di Milano: passare dalla fiera del cibo, dal trascorrere qui una bella serata, al tentativo di capire il tipo di cultura che c'è dietro a ogni padiglione, portandola fino al senso ultimo della questione — Il card. Scola prosegue nella sua riflessione—. In questo, il cristiano si ritrova naturalmente, perché per noi Cristo è il senso ultimo della questione della vita e perciò anche dell'alimentazione e di tutto il resto».
Il cardinale Scola ha visitato un altro pezzo di Expo, che racconta lui stesso a chi lo ha accompagnato nel tour: «La parola giusta per definire le strutture che ho visitato è 'sorpresa'. Oggi ho visto il Padiglione Zero, quello dell'Angola, del Kazakistan, del Giappone e realmente la sorpresa è l'elemento determinante e decisivo, molto favorito dai new media. È poi necessario anche accedere al contenuto di tutto questo, che riprende la grande tradizione, la grande storia e fa vedere la potenzialità di unità della famiglia umana. È anche un fattore di costruzione di pace: penso anche all'elemento educativo per tutti i ragazzi e i giovani che passano di qui».