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A Expo 2015 le Maldive del cibo e della gente

Un tuffo nell'Arcipelago dei VIP per conoscere la condivisone e l'apertura dei maldiviani

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Bambini delle Maldive
Pixabay.com

Le Maldive partecipano per la prima volta nella loro storia nazionale a una Esposizione Universale, e non poteva essere un'edizione migliore per il loro esordio. Le Maldive sono presenti nel Cluster Isole Mare e Cibo insieme ad altre isole famose, principalmente per le vacanze da sogno che si possono vivere.

Le Maldive sono considerate isole da vacanza e per vacanze da VIP. Eppure le Maldive sono molto ma molto di più del solo turismo. Certo essenziale per le 1087 isole popolate da circa 300 mila abitanti. C'è molto di più da conoscere però.

L'area espositiva delle Maldive è stata concepita dall'Università di Milano Bicocca, che dal 2012 ha un centro di ricerca marino proprio alle Maldive. In essa si concentra la storia che viene dalla terra e dal mare, il cibo non solo a base di pesce e il futuro dell'Arcipelago. Minacciato da turisti mondani e incuranti dell'ambiente e dall'inquinamento internazionale, prodotto proprio dalle aziende gestite dagli stessi turisti qua e là per il mondo.

Il Concept

Le popolazioni delle Maldive sono ospitali e aperte ai cambiamenti. L'arcipelago si trova nell'Oceano Indiano e sulle rotte commerciali da secoli.

Il mare è gioco forza la fonte di reddito principale, grazie al pescato, principalmente di tonni. Il tema della partecipazione è proprio "La pesca - linfa vitale delle Maldive".

Centinaia di persone sono impegnate nella pesca di tonni e altri pesci di piccola taglia, su barche semplici e utilizzando tecniche tradizionali. Non un sintomo di arretratezza, ma una scelta consapevole di rispetto degli abitanti del mare, come i delfini. Vi immaginate la pesca a strascico alle Maldive? Sarebbe ancora più orribile del suo esserlo!

Il padiglione

La struttura architettonica ricreata secondo uno stile dichiaratamente di "lusso sobrio", si rifà alla conformazione delle isole, alle lunghe passerelle che collegano gli alloggi dei turisti alla terra ferma. Costruzioni che non appartenevano alla tradizione costruttiva maldiviana, ormai assunta come parte naturale degli habitat.

Il padiglione è fatto di alluminio e legno, intagliati ad arte per dare il senso del muoversi del mare, della fluidità della cultura locale, sempre aperta ad accogliere il nuovo spinto dal mare. Il piccolo spazio a disposizione include due aree introduttive del Paese e il suo rapporto con il cibo, uno shop, un punto informativo dedicato alla collaborazione tra il Governo delle Maldive e l'Università Bicocca.

Lo schermo marino

Un grande video sovrasta le teste del visitatore, per proiettare il cortometraggio "Un giorno alle Maldive". Nove minuti in cui scoprire la complessità delle Maldive, fatta di una popolazione locale che vive un quotidiano quasi parallelo rispetto ai resort e ristoranti stellari. Un video per immergersi nei mari cristallini popolati da innumerevoli specie.

Una vita semplice alle Maldive, tranquilla come il mare calmo. Dove puoi scoprire l'inatteso.

La vita agricola

Poco il terreno a disposizione, ma ben organizzato e coltivato grazie ai training center. Non così prima, quando a causa del terreno sabbioso, gli isolani erano costretti a coltivare solo nei giardini di casa, attendendo la pioggia come unico sistema di irrigazione possibile.

Oggi i contadini delle Maldive hanno a disposizione semi di qualità, nuove conoscenze sull'agricoltura e nuovi sistemi d'irrigazione sono in fase di installazione grazie alle Nazioni Unite.

I prodotti della terra come cocco, mango, banane, peperoni e zucchine vanno in parte ai Ristoranti e Resort dell'Isola.

Il cibo

La cucina alle Maldive si basa sul tonno quale fonte principale di proteine. Il tonno va bene a colazione, pranzo e cena da queste parti e lo si accompagna con il curry. I maldiviani mangiano il cocco, conoscendone addirittura i vari sapori nelle fasi di maturazione.

Strano per una terra che non ne produce un solo etto, il riso è un cibo essenziale per la cucina locale. Cibo conosciuto grazie all'arrivo delle navi commerciali che da sempre solcano i mari intorno all'arcipelago.

Tra i piatti tipici locali troviamo: la garudhiya, il mas mirus, il mas huni. Piatti nati dalla fusione delle culture salpate dai porti dell'India, dell'Africa e dell'Europa.

Il cibo nei resort

I segni di un cambiamento ci sono e partono proprio dalla direzione giusta. Da quella fabbrica del turismo che ha sì portato ricchezza nell'isola, ma anche il peggio della cultura occidentale: l'inquinamento e lo spreco di risorse. Per un arcipelago così piccolo, la minaccia di un'estinzione concreta nel giro di pochi decenni.

Ora nelle cucine dei ristoranti ci sono cuochi attenti al consumo di energia, che adottano pratiche di recupero del cibo per farne compost. Altre strutture turistiche hanno bandito le bottigline di plastica convertendo l'acqua piovana in acqua mineralizzata.

Anche il lusso, finalmente, comprende di dover convivere con il risparmio, se non vuole vedere seccate le radici dell'albero che lo alimenta.

Il centro di ricerca

Dal 2012 l'Università Bicocca di Milano gestisce il Marine Research and High Education Center MaRHE, situato nell'arcipelago delle Maldive. Un centro di ricerca internazionale con attrezzature avanzatissime, alloggi per studenti e ricercatori, sale e attività didattiche.

Il centro si trova sull'Isola di Magoodhoo, presso l'Atollo Faafu. La porta d'accesso alla ricerca marina e un punto di riferimento per i giovani italiani che un giorno vorranno fare ricerca per la salvaguardia degli Oceani.

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