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Il Grande successo del Cluster Biomediterraneo

Cifre, obiettivi raggiunti, vivacità, unione dei Paesi del Mediterraneo. Questa la Expo 2015 della Regione Siciliana

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Cucina Mediterranea nel Cluster Biomediterraneo Expo Milano 2015. Tanti anche gli eventi musicali. La visita di Piero Grasso al Cluster Biomediterraneo. Le Miss Italia Giulia Arena e Clarissa Marchesa. Tante le attività preparate per i più piccoli. Il Market Mediterraneo della Sicilia. Un piatto a base di gamberi. Ancora un gruppo di scuole coinvolte in un laboratorio. Piatto a base di melanzane. Uno dei tanti eventi culinari nell'area comune del Cluster Biomediterraneo. Jean Todt visita Expo Milano 2015 e il Cluster del Biomediterraneo. I cannoli siciliani gustati nel Cluster BioMed. Le coppie cinesi sposatesi a Expo Milano 2015. Numerosi gli Show Cooking di Malta, San Marino e delle altre nazioni del Cluster. Maria Grazia Cucinotta, Ambassador Expo 2015, in visita al Cluster Biomediterraneo. Fichi d'india pronti da mangiare. Le scolaresche che hanno partecipato agli venti di scambio culturale nel Cluster Biomed. Alunni della Tunisia al Cluster del Biomediterraneo.

2,5 milioni di visitatori Expo Milano 2015 sono entrati nel Cluster Biomediterraneo. Questo il successo del Cluster più vivo e caloroso di tutti. Il Cluster che ha saputo ben interpretare il tema "Nutrire il pianeta, Energia per la vita", ricevendone anche un prestigioso riconoscimento internazionale che solo altri 17 padiglioni su 147 hanno ricevuto a Expo Milano 2015. Si tratta del Class Expo Pavilion Heritage Awards.

Il Cluster Biomediterraneo è stato sapientemente gestito dalla Regione Siciliana. Incentrato sul Mediterraneo, al suo interno hanno trovato posto i maggiori Paesi dell'area geografica mediterranea, che si riconoscono parte di questa cultura millenaria che ha unito i vari popoli nei secoli. 350 aziende partecipanti, 100 comuni siciliani hanno attivato iniziative nei 6 mesi di Expo 2015.

Ricavi e non perdite

Il Cluster Biomediterraneo ha riportato le seguenti cifre sulle frequenze mensili: 117 mila a maggio, 180 mila a giugno, 124 mila a luglio, 300 mila ad agosto, 720 mila a settembre e 1 milione a ottobre. Dati in linea con la crescita esponenziale di ingressi nel sito espositivo, che nel mese di ottobre ha registrato 5 milioni di visite.

Due milioni e 300 mila euro di ricavi economici nel Cluster Biomediterraneo fanno sapere le fonti ufficiali. Un Cluster che non ha ricevuto fondi e sovvenzionamenti dalla Regione Siciliana per la gestione e il funzionamento del Cluster. Un milione di euro è stato ricavato dalla vendita di cibo, vino e prodotti siciliani nei 4 chioschi del Cluster: 26% nel Wine bar-ristorante, il 27% nel Forno con pane e pizze di tumminia, il 6% nel Market del Mediterraneo, il 17% nel chiosco dei dolci, il 4% nell'ape car destinata allo street-food e 20% nel banco granite.

500 mila euro ricavati dalla partecipazione di Aziende e Comuni, mentre un milione di euro è arrivato dai Gruppi di Azione Locale, GAL, e dai Gruppi di Azione Costiera, GAC. Realtà queste ultime, che si sono alternate nel Cluster per promuovere i territori di rappresentanza, con eventi della durata settimanale.

150 mila scontri emessi al primo di ottobre e 500 mila persone che hanno apprezzato i prodotti di Sicilia.

Gli ospiti internazionali del Cluster

Numerose le visite susseguitesi nei mesi. Su tutti ricordiamo quella del Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, del Presidente del Senato della Repubblica Italiana Piero Grasso. Quest'ultimo così esprimendo la soddisfazione per la visita fatta: «Qui mi sento a casa: cannolo, cassata, anelletti al forno, e pasta con le sarde, la Sicilia è cultura e gastronomia. Questo spazio condiviso da più culture, è simbolo di armonia e integrazione».

Tra le visite quella del Presidente della Camera del Commercio e dell'Industria della Tunisia, Mounire Mouakhar, del quale sono state registrate le parole rivolte all'unità ricreata dal Cluster: «Il Mediterraneo è visto come un mare che divide, ma nel Cluster Biomediterraneo, si uniscono Paesi culturalmente diversi, simbolo di quest'unione è l'ulivo: Fin dove c'è ulivo c'è Mediterraneo».

Di rilievo la visita del numero due dell'ONU Achim Steiner, il Primo Ministro del Governo tunisino Habib Essid. E tra i volti noti Jean Todt ex Amministratore delegato della Ferrari. Poi Vittorio Sgarbi, il fondatore della Catena Eataly Oscar Farinetti, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini. E ancora l'atleta paralimpica Giusy Versace, il calciatore ivoriano Yaya Tourè, le Miss Italia Giulia Arena e Clarissa Marchesa, la bellezza unica e mediterranea di Maria Grazia Cucinotta. Senza dimenticare la musica del serbo Goran Bregovic.

Tre obiettivi raggiunti su 3

Tre gli obiettivi che la Regione Siciliana si era posta nella gestione del Cluster Biomediterraneo: promuovere l'identità agricola marinara e alimentare della Sicilia; favorire l'integrazione mediterranea; contribuire all'innovazione geopolitica.

Il primo degli obiettivi è stato raggiunto grazie alle numerose iniziative che i comuni della Sicilia hanno saputo organizzare ad Expo Milano 2015, come spiega il Commissario Generale del Cluster, Dario Cartabellotta: «Promuovere le identità di Sicilia attraverso tutti i suoi territori, dall'Etna al Sud-Est, dalle Isole minori alle aree interne, dalla Palermo Arabo Normanna alle terre di Trapani, dai Nebrodi, ai Peloritani e le Madonie, fino al Calatino, l'Ennese, i Sicani e il Nisseno, dimostrando al mondo intero che un prodotto alimentare è legato al territorio, credo sia stato il valore aggiunto in un'Expo delle multinazionali e dei cibi esotici. Abbiamo voluto raccontare le nostre identità, con la nostra semplicità, perché siamo convinti che la storia di un prodotto raccontato ne esalta il valore, perché assaporare il cibo di un territorio significa gustare la cultura di un popolo».

Secondo obiettivo l'integrazione mediterranea, avvenuta grazie alla presenza dei Paesi del Mediterraneo. Quali il Libano, l'Egitto, la Grecia, Malta, la Repubblica di San Marino, l'Algeria, la Serbia, il Montenegro, l'Albania, la Tunisia.

Lo spazio comune del Cluster si è trasformato in una grande Agorà. Luogo di incontri culturali, eventi gastronomici, fusione di culture mediterranee. Un'esperienza davvero unica per quanti vi hanno preso parte e che ora non si vuole disperdere, come ebbe a commentare il Ministro dell'Economia e del Commercio del Libano durante la sua visita. Esprimendo la volontà di rafforzare le relazioni tra Beirut e Palermo, tra il Libano e la Sicilia. Il rinnovamento di un legame storico siculo-fenicio.

Terzo obiettivo raggiunto l'innovazione geopolitica, attraverso la Carta del Biomediterraneo, un importante documento firmato dai Paesi presenti nel Cluster e frutto di 6 mesi di lavoro comune. Una Carta che guarda al futuro dell'area geopolitica e che è centrata su tre grandi temi: la Dieta Mediterranea come patrimonio comune condiviso, il paesaggio rurale e la pesca artigianale.

Nasceranno quindi nuove collaborazioni nel campo della pesca come tra la l'Italia e la Tunisia. Si rafforzerà e si allargherà il "Piano di Azione della Dieta Mediterranea", al quale hanno chiesto di aderire anche il Libano, l'Algeria, la Tunisia e l'Egitto.

Il World Expo Museum ospite del Cluster

Il Biomediterraneo ha ospitato il padiglione del World Expo Museum che ha partecipato come membro non ufficiale di Expo Milano 2015. Il museo, è quello ufficiale delle Esposizioni Universali, e raccoglie le testimonianze delle Expo, dalla prima di Londra 1851, fino a Expo Milano 2015. Della Expo milanese, il World Expo Museum accoglierà il #MyWall: una testimonianza di oggetti raccolti dai visitatori stessi e da consegnare ai posteri, riguardo la Expo Milano 2015.

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