L'arancino siciliano di Enna protagonista all'Expo 2015
Lo chef Rosario Umbriaco svela i segreti della preparazione
Tributo all'arancino siciliano. Poche sono le parole da scrivere. Le immagini parlano da sole. L'evento si è svolto presso il palco del Cluster del Bio-Mediterraneo. La preparazione è stata affidata allo chef Rosario Umbriaco e rientra nell'ambito delle iniziative organizzate dal Gal Rocca di Cerere nella settimana di permanenza all'Expo 2015.
L'arancino siciliano ha origini antiche. Pare che Federico II li facesse preparare prima di una battuta di caccia. Il nome, invece, è dovuto al colore arancio che assume la panatura al termine della cottura.
Anche Andrea Camilleri, lo scrittore ideatore del personaggio il Commissario Montalbano, ha diffuso la fama dell'arancino attraverso il libro "Gli arancini di Montalbano".
Le specialità presentate
Lo chef Rosario ha preparato due tipi di arancini per gli ospiti presenti, spiegando loro gli ingredienti da utilizzare, i segreti della preparazione e della cottura. Per primo ha preparato l'arancino ennese, fatto di riso allo zafferano di Enna, piselli, stracotto di vitellone, estratto di pomodoro e parmigiano. Quindi ha spiegato la preparazione dell' "arancino a due strati di riso". La base di questo secondo arancino è la ricotta fresca, con un cuore di fonduta di piacentino Dop, prezzemolo e pepe nero, menta selvatica e zafferano.
Spiegando ai visitatori come preparare gli arancini siciliani, lo chef Rosario Umbriaco ha rivelato loro il segreto della frittura, che deve avvenire rigorosamente a 190°: «Questo è il segreto per far sì che gli arancini non si spacchino».