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Expo dopo Expo: cosa resterà di Expo Milano 2015?

Gli attori principali di Expo Milano 2015 spiegano quali sono le eredità dell'Esposizione: giovani, educazione, ricerca, cooperazione, idee

carta di milano
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Carta di Milano in formato cartaceo. Foto Expo 2015/Stefano Porta. Expo dopo Expo le eredità di Milano 2015. Prof. Salvatore Veca. Scuola, ricerca, cooperazione, tra le eredità di Expo 2015. Presidente Expo 2015 Diana Bracco: 'Missione compiuta'. Ministro della Giustizia Andrea Orlando e Livia Pomodoro. Expo dopo Expo processo di definizione delle eredità. Expo dopo Exo. 26 tavoli, 500 ospiti. Giuseppe Sala spiega come ha portato avanti la grande impresa Expo 2015. I tavoli che hanno discusso del dopo Expo 2015. Sullo sfondo dei tavoli, il maxi schermo proietta le immagini di un Decumano pieno. Vista dall'alto dell'Auditorium Expo Milano 2015: Expo dopo Expo cosa resterà? Il Ministro Maurizio Martina spiega i temi chiave del dopo Expo. Intervista a Raffaele Cantone. Anche gli imprenditori a Expo 2015, per raccogliere il testimone delle eredità Parla il  Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti. Martina: 'Ho vissuto i sei mesi di Expo come la stagione della semina'. Sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Commissario Unico delegato per il Governo Expo 2015 Giuseppe Sala. Ministro Politiche Agricole Maurizio Martina. Presidente della Rai Monica Maggioni. Sindaco di Torino e Presidente ANCI Piero Fassino. Presidente autorità nazionale anti corruzione Raffaele Cantone.

Expo dopo Expo, ovvero, quale l'eredità dell'Esposizione Universale di Milano? Non, se i padiglioni verranno smantellati o meno, ma cosa resta nei cuori e nelle menti di quanti sono passati di qui. Cosa fare perché quanto si è seminato non vada disperso. Mettere a sistema le idee, farle diventare concrete opere di futuro.

Questa l'eredità di Expo Milano 2015, di cui si è dibattuto il 10 ottobre scorso per l'intera giornata. Una giornata per lanciare la Carta di Milano verso il futuro e non alle ortiche. Una giornata in cui fare il punto su quanto è stato fatto, un momento per dire anche: missione compiuta.

Le eredità di Expo 2015

Ad aprire i lavori, Salvatore Veca, curatore della Carta di Milano e responsabile di Laboratorio Expo: «Con questa giornata prende avvio un processo di definizione delle eredità di Expo Milano 2015, un percorso che trae origine dai tavoli tematici del 7 febbraio scorso. I lavori di oggi sono un'assunzione di responsabilità affinché la Carta di Milano trovi il suo sviluppo come eredità di Expo Milano 2015».

26 i gruppi di lavoro e 500 gli ospiti riuniti all'Auditorium Expo 2015, sul modello del primo degli appuntamenti, che ricordiamo: "Expo delle idee" all'Hangar Bicocca, proseguito a Firenze e a Pompei.

Tante le personalità che hanno preso parte alla sessione tecnica e al successivo momento di riflessione e confronto, avvenuto all'interno di ogni tavolo. Quindi si è dato spazio a un momento di riflessione collettiva, al quale è intervenuta la Presidente RAI Monica Maggioni, il ricercatore dell'Università di Modena e Reggio Emilia Matteo Vignoli. All'incontro anche il presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione Raffaele Cantone, per il quale Expo 2015 ha impostato un nuovo modello per l'Italia: «Un'eredità di Expo è l'aver dimostrato che i meccanismi di controllo, che in Italia paiono straordinari, possono diventare ordinari».

Gli interventi istituzionali

A rappresentare i Comuni italiani, sono intervenuti il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ed il Presidente dell'ANCI Piero Fassino, che hanno messo al centro del loro dibattito il grande coinvolgimento dei comuni italiani, sia per preparare che per arricchire di contenuti Expo Milano 2015.

Per il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti l'Esposizione Universale 2015 è un'opportunità per il Pianeta: «Expo ha posto al centro i problemi ambientali, da ora in poi dobbiamo essere bravi a incanalare questa sensibilità verso le buone pratiche e verso accordi sostanziali, a cominciare da Parigi».

Sul palco, a portare la sua riflessione il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, per il quale la Società Civile ha giocato un ruolo primario all'Esposizione Universale: «Per la prima volta, in questa edizione di Expo è stata centrale la presenza della Società Civile. È un protagonismo nuovo che può far fare passi avanti alla lotta alla fame. Questa scelta non fa che sottolineare ciò che accade a livello mondiale: la cooperazione sta diventando un elemento essenziale dell'economia e della società». Sul palco il Presidente di Fondazione Triulza, luogo di rappresentanza della Società Civile a Expo e altri rappresentanti delle associazioni, come Rafaela Milano di Save The Children, Giacomo Guerrera presidente Unicef, Luciano Gualzetti, vice direttore Caritas Ambrosiana.

L'imprenditoria italiana per parlare di dopo Expo

Sul palco è salita l'eccellenza dell'imprenditoria italiana, in ambito alimentare e non. Pina Amarelli titolare della storica azienda calabrese produttrice di liquirizie; Paolo Fulci presidente Ferrero; Ettore Riello presidente Verona Fiere e Luigi Scordamaglia presidente Federalimentare.

Riflessioni pomeridiane

Primo intervento pomeridiano quello del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, che così vede il dopo Expo: «È certamente stata l'Expo dell'Italia, ma anche un'Expo rivolta al mondo! Abbiamo voluto mantenere un rapporto molto stretto con l'Unione Europea, e dopo l'Expo il lavoro continuerà collegando l'Unione Europea con le grandi priorità dell'Expo internazionale del 2017».

L'intervento di Rose Sakala, di ventuno anni, arrivata a Expo 2015 dal Malawi è molto interessante. Lei è una delle tante donne supportate dal progetto Women For Expo, che le ha dato l'opportunità di poter studiare. A Expo rappresenta la testimonianza di come il lavoro di cooperazione internazionale possa dare speranza. Dice Rose: «Tutte le manifestazioni dovrebbero avere un'organizzazione come Women For Expo. Sono testimone di cosa l'educazione ha fatto per me e vorrei fosse così per tutte le donne. Il futuro è adesso. In Africa abbiamo risorse, abbiamo solo bisogno di speranza dalle comunità internazionali. Dobbiamo sapere che possiamo essere come gli altri, come il resto del mondo».

Dubai e Milano

Saqer Nasser Alraisi, Ambasciatore degli Emirati Arabi guarda a Dubai 2020: «Bravissima Milano! Avete fatto cose grandiose! Lo slogan che abbiamo scelto per Expo Dubai 2020, 'Connettere le menti per creare il futuro', trasmette in pieno l'identità degli Emirati Arabi Uniti. Ringraziamo Milano perché abbiamo imparato tanto da questa edizione di Expo 2015».

A riportare il discorso su Milano e l'Italia ci pensa il Presidente Expo 2015 e Commissario Generale di Padiglione Italia Diana Bracco: «Quella che sembrava una missione impossibile adesso è una missione compiuta. Siamo molto contenti. Abbiamo tutti lavorato per un unico obiettivo. Palazzo Italia diventerà il punto di partenza di un grande progetto».

Alla scuola italiana il compito più affascinante

L'educazione dei giovani al rispetto dell'ambiente, alla comprensione dei meccanismi che sottostanno alla produzione del cibo, la sicurezza alimentare, è l'eredità della Scuola italiana. Una eredità da approfondire nelle scuole attraverso ore curricolari dedicate. A parlarne il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini: «A noi spetta il compito più affascinante: cioè di partire da un'eredità, come quella lasciata da Expo, e trasformarla in conoscenza, ricerca scientifica, e in grande progetto educativo sull'educazione alimentare».

Expo dedicata ai visitatori

Il Commissario Unico Giuseppe Sala dedica l'edizione milanese dell'Esposizione Universale, ai visitatori: «La gente si è impadronita di questa Expo. È stato un percorso difficile, ma non è stato un atto di eroismo. Ho capito sin da subito che era necessaria una forte leadership, ma avevo altrettanto chiaro che da soli non si fa nulla: questa è stata la chiave del successo. Quello che è venuto fuori è un grande senso di collaborazione. In questo Paese ci sono tante energie che se messe in condizioni di lavorare producono ottimi risultati. Dobbiamo avere fiducia nelle nostre capacità».

Video messaggio di Kofi Annan

Nella sessione pomeridiana è stato proiettato il video messaggio dell'ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan che non ha voluto far mancare la sua riflessione: «Cittadini, associazioni, aziende e governi devono collaborare per far sì che tutte le persone realizzino le proprie potenzialità in un ambiente sano. Per raggiungere questo obiettivo è necessario stabilire collaborazioni valide in tutti i settori. Oggi conto sulle vostre competenze, per capire come raggiungere gli obiettivi della Carta di Milano».

Maurizio Martina conclude Expo dopo Expo

A chiudere la giornata dei lavori il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che ha la delega politica per Expo Milano 2015: «Abbiamo interpretato il tema di Expo e abbiamo provato a condurlo lungo tutto il percorso dell'Esposizione Universale. Questo rimarrà anche dopo il 31 ottobre: è la grande eredità lasciata da Expo, uno dei più grandi eventi dedicati all'educazione civica e alla cittadinanza. È accaduto quello che sin dall'inizio speravamo. Expo è stata la metafora del cambiamento possibile di questo Paese, la dimostrazione che possiamo costruire una strategia per il futuro. Ho vissuto i sei mesi di Expo come la stagione della semina: in questi sei mesi abbiamo seminato, adesso dobbiamo custodire, coltivare i frutti. Sono certo che arriveranno grandi risultati».

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