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Santa Sede ed Expo 2015. Padiglione dal richiamo spirituale sul tema del cibo

"Non di solo pane" è il tema scelto da Papa Francesco per parlare di convivialità a tavola e cultura dello scarto

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Non di solo pane

La Santa Sede si presenta a Milano con un padiglione proprio. Posto nei pressi di piazza Italia, a non molta distanza da Palazzo Italia. Tema scelto: "Non di solo pane". Per indicare che il cibo ha una dimensione spirituale oltre che fisiologica. Una dimensione comunitaria e di condivisione oltre che commerciale e fatta di solo profitto.

La visita si differenzierà dagli altri padiglioni per l'approccio comunicativo scelto. Un incontro personale con i visitatori all'ingresso, un accompagnamento lungo il tragitto —nei limiti delle possibilità—, un momento di saluto al termine del percorso prima di uscire dalla struttura. Ciascuno nella propria lingua sarà salutato all'ingresso e all'uscita dell'itinerario, fatto di linguaggi universali e adatti a tutti.

Arte e non solo pane

Concept

Il linguaggio figurativo dell'arte è quello che rappresenterà il Concept "Non di solo pane". Esso si rifà alle parole del Vangelo di Matteo (Mt 4,4) pronunciate da Gesù nel deserto: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Un richiamo forte e pienamente inserito nel tema dell'Esposizione universale dedicato all'alimentazione e al cibo.

Un messaggio spirituale destinato a cristiani e non cristiani, ai fedeli di altre religioni. L'uso della parola, come vedremo sulla facciata esterna del padiglione, richiama a un uso consapevole. Scritte in 13 lingue antiche e moderne, faranno riflettere sulla creazione, sulla Parola "creatrice di Dio". (Guarda il video).



Nei 747 metri quadri dell'esposizione, l'arte predomina. "L'Istituzione dell'Eucaristia" è l'arazzo proveniente dal museo diocesano di Ancona, dipinto da Peter Paul Rubens nel 1625. "L'Ultima Cena" del Tintoretto, del 1561, proviene dalla chiesa di san Trovaso a Venezia: il dipinto raffigura il momento in cui Gesù annuncia il tradimento.

Quattro i momenti di riflessione lungo il percorso interno: un giardino da custodire; un cibo da condividere; un pasto che educa; un pane che rende Dio presente nel mondo.

Architettura

Guardando il padiglione non si ha l'impressione di avvicinarsi a una chiesa. Infatti così non deve essere: non è la cappella dell'Expo!

Il progetto architettonico è dello studio milanese Quattroassociati. Un padiglione tra i più piccoli, dallo stile architettonico semplice ma non banale. Una struttura 15 metri per 25 metri di base, alta 15 metri, a due sezioni di arcata, per richiamare le costruzioni conventuali. Sul lato posteriore una spaccatura, richiama l'immagine biblica della "spaccatura nella roccia", da essa esce la vegetazione posta sul tetto dell'edificio.
Forma conventuale L'ingresso è coperto da una grande vela di tessuto color giallo; accostato al colore chiaro della struttura, richiama i colori della bandiera vaticana.

Sulla facciata esterna, le parole in acciaio, scrivono il nome del padiglione. L'effetto ricercato è quello delle parole che cadono dal cielo. Altro richiamo biblico alle parole di Dio che piovono sulla terra e a lui non torneranno prima che non si siano compiute.

Itinerario del visitatore

Il primo momento è il Prologo, l'accoglienza all'ingresso del padiglione. I volontari saluteranno i presenti nelle lingue più parlate e rappresentative delle popolazioni. Come visitatore sarai invitato a scaricare una app del padiglione per poter approfondire i contenuti.

Padiglione Santa Sede     Prima ancora di entrare, sarai invitato a leggere il titolo del padiglione scritto sulle facciate esterne. Le scritte riportano il tema del padiglione: ognuno potrà trovare la sua lingua.

La seconda scena prende il nome de "La globalizzazione dell'indifferenza". Partendo dalle parole di Papa Francesco sullo scarto dell'uomo, riflettiamo sul nutrirsi di cultura fine a se stesso che dimentica gli altri. Lo spreco di cibo fatto da una parte del mondo, che ne ha tanto e lo butta.
Lungo 10 metri di parete lineare, troverai le fotografie sul tema dell'indifferenza e della cultura odierna dello scarto, inviate dagli altri visitatori che ti hanno preceduto nella visita. Avrai la possibilità, infatti, di poter documentare nel tuo ambiente di vita, una delle situazioni viste nella mostra. Inviando la foto al sito internet ufficiale o sulla pagina social del Padiglione, verranno scelte e affisse le migliori.

La terza scena è dedicata al nutrirsi di Cristo. Richiamo alla scena del Vangelo in cui Gesù sfamò migliaia di persone con soli 5 pani e 5 pesci. Una riflessione dedicata al rapporto tra cibo e corpo. Cibo come momento di convivialità vissuto a tavola, momento di unione tra i popoli. Cibo come dimensione psichica, affettiva e spirituale.
Non poteva mancare la riflessione sull'Eucarestia. Gesù che dà da mangiare se stesso: una dimensione nuova e rivoluzionaria del cibo.

Educarsi all'umanità è la quarta scena. Dopo aver "parlato" di nutrimento da un punto di vista spirituale e concettuale, ora si passa alla tavola, come simbolo della dimensione pratica del mangiare. Un lungo tavolo di legno interattivo, 1 metro x 11 metri, molto speciale posto al centro del percorso. La superficie multimediale proietterà immagini e filmati scelti dal visitatore stesso. Un chiaro invito all'azione, al passare alla pratica. Tavola di condivisione in famiglia, con i poveri, tavolo come altare.

Sei quasi all'uscita. Un'ultima scena: la carità come principio. Il cibo come solidarietà tra le persone. Le mense dei poveri, i banchi alimentari. Il cibo, quindi, come necessità primaria. Ultimo invito all'azione, prima di proseguire l'affascinante viaggio nei padiglioni di Expo Milano 2015.

Il congedo. I volontari salutano i turisti, scambiano con loro qualche parola riguardo l'esperienza vissuta nel padiglione. Suggerimenti e pareri serviranno ai responsabili del padiglione per migliorare la funzionalità e l'esperienza dei prossimi visitatori.
Non andrete via a mani vuote. I volontari vi consegneranno una cartolina, un gadget, un cartoncino. Un ricordo della visita e anche una possibilità concreta. Il cartoncino è l'invito a sostenere una delle opere di carità della Chiesa, viste sul videowall.

Lato ingresso Holy See Pavilion

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