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Padiglione Russia e gli sterminati campi agricoli coltivati per il futuro

Architettura semplicemente contemporanea e in legno: uno specchio riflette la nostra passeggiata

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La Russia partecipa all'Esposizione di Milano con un padiglione che si estende su 4.000mq di terreno. Lo fa in grande stile, come sempre. La Russia, una di quelle nazioni che partecipa agli Expo sin dalla loro fondazione - Londra 1851 -, porterà a Milano una Mascotte di padiglione dalla forma di un orso sorridente.

Con il tema "Crescere per il mondo. Coltivare per il futuro" (Growing for the world. Cultivating for the future), la Russia è presente a Expo 2015 con l'intento di presentarsi al mondo come la nazione che può garantire il cibo necessario per tutti i popoli del pianeta. Vuole contribuire al tema dell'alimentazione con la sua industria agroalimentare. Una delle industrie agricole più grandi al mondo, grazie ovviamente, all'enorme estensione del territorio russo.

Campi pronti per la coltivazione La Federazione Russa si estende per ben 17.098.200 kmq di territorio, di cui 1.282.365 kmq sono coltivati: Cereali, patate, semi di girasole, i principali prodotti della terra. Ben il 49% del territorio è invece destinato alle foreste, con una produzione di legname stratosferica: 150.975.000 metri cubi annui. Il settore dell'allevamento cresce ogni anno decine di milioni di capi: bovini, suini e ovini; un po' meno i caprini. In fine la pesca di crostacei e molluschi stimata in 143.661 tonnellate annue. Numeri così imponenti fanno ben capire perché l'agricoltura è il settore primario. (Fonte: DeAgostini Geografia on line).

Architettura del padiglione Russia

La prima attrattiva che colpirà il visitatore, avvicinandosi all'ingresso del padiglione russo, sarà l'enorme specchio posto sul soffitto della lunga terrazza a forma di barca. Alzando il naso all'insù potremo giocare con lo specchio, vedere gli altri come tante formiche che si muovono.

La struttura architettonica ha uno stile contemporaneo che rivaluta il legno come elemento costruttivo. L'esterno è completamente rivestito in legno, per fornire una protezione contro gli sbalzi termici all'interno e dal sole. La struttura non è ermetica, l'aria è libera di circolare dall'esterno verso l'interno e viceversa, per regalare momenti di frescura ai visitatori.

L'edificio è molto semplice, un grande salone al piano terra ad ambiente unico, permette l'accesso alla parte superiore. Il resto si svolge sulla terrazza.

Il tetto assume la forma di una collina calpestabile su più livelli. La terrazza è ricca di vegetazione: un angolo ricorda i giardini pensili di Babilonia, altri punti i giardini all'italiana.

La parte più alta è simile allo scafo di una barca ed è lungo 30 metri. Architettonicamente definito un baldacchino - belvedere, che rappresenta  i campi agricoli della Russia, è la parte più alta del padiglione. E qui che si svolgeranno la maggior parte degli eventi e attività.

Padiglione Russia: Lo specchio del baldacchino di 30 metri. Visione notturna dall'alto del padiglione. Vista laterale dell'enorme baldacchino - belvedere. Tema della presenza: 'Crescere per il mondo. Coltivare per il futuro'. Immagine diurna dell'ingresso.


Le parole dell'architetto

Riportiamo le parole dell'architetto Sergei Tchoban autore del progetto, riguardo l'opera stessa.

Autore del padiglione Russia per Expo 2015

«L'obiettivo principale quando è stato creato il concept, era quello di trovare un'immagine vivida conforme alle moderne tendenze architettoniche. L'idea principale era di combinare una soluzione semplice ma spazialmente memorabile, con una facciata fatta da un materiale ecologico: legno. C'era anche un altro compito, però, che era non meno importante, personificare architettonicamente i tratti della nazione russa.

La Russia è un paese di immense distese, lunghe distanze e grandi foreste. Il padiglione che, a suo modo speciale, incarna una strada incorniciata con elementi in legno apparentemente infiniti in una sequenza ritmica, è un ovvio riferimento ai due tipici paesaggi russi: con le sue ricche foreste e colline e le tradizioni dell'architettura russa in legno. Quindi, il padiglione crea una modesta ma audace e indipendente, dignitosa dichiarazione architettonica
».

Riportiamo la versione originale in lingua inglese per quanti volessero leggere le parole dell'artista.

«The main objective when creating the concept was to find a vivid image that complies with modern architectural trends. The main idea was to combine a simple but memorable spatial solution with a facade made from an environmentally friendly material, wood. There was also another task, though, which was no less important, to personify national Russian traits architecturally. Russia is a country of vast expanses, long distances, and large forests. The pavilion which, in its special way, embodies a road framed with seemingly endless wooden elements in a rhythmic sequence is an obvious reference to both the typical Russian landscape, with its rich forests and rolling hills, and the traditions of Russian wooden architecture; thus, the pavilion creates a modest but daring and independent, dignified architectural statement».

Gli autori del Padiglione

Il progetto è stato affidato allo studio architettonico Speech, dell'architetto di origine russa e naturalizzato tedesco, Sergei Tchoban. Con lui gli autori Aleksey Ilyin, Marina Kuznetskaya.

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