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Si chiama "Diversità Armoniose" il Padiglione Giappone

La cucina giapponese e il rispetto per la natura saranno protagonisti a Expo 2015

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Rito del Kagamibiraki

Il Giappone ad Expo 2015 si presenta con la sua cultura orientale, fatta di riti propiziatori, già dalla cerimonia di inizio lavori del Padiglione; avvenuta il 16 giugno 2014, alla presenza dei rappresentanti del Governo giapponese e del Commissario di Expo 2015. Kagamibiraki è il rituale di buon auspicio che ha dato il via alla costruzione del Padiglione Giappone il cui nome è "Diversità Armoniose". I partecipanti hanno rotto il barile di Sake con un colpo di martello in legno decorato con tanti nastrini di colore bianco e rosso.

    I primi lavori di scavo e realizzazione delle fondamenta sono partiti a maggio, ora partono i lavori di costruzione dell'edificio vero e proprio progettato dall'architetto giapponese Atsushi Kitagawara.

Architettura Padiglione Giappone

Il Padiglione si trova lungo il Decumano abbastanza oltre piazza Italia a est. Occupa una superficie di 4170 m2 , tra le più grandi superfici occupate da un paese partecipante. Si presenta con la forma di una casa di Kyoto, lunga e stretta, dotata di un'ampia porta di accesso. Tradizione e tecnologia, rispetto dell'ambiente derivante dalla millenaria cultura nipponica, si fondono in questo progetto rivolto verso il futuro: un "contenitore di diversità".

Padiglione Diversità Armoniosa

Il legno fonte primaria

Per tutti i padiglioni presenti ad Expo 2015, il legno è la materia prima più utilizzata per la costruzione degli edifici. Ogni nazione porta i legni provenienti dalle sue foreste e dai suoi boschi.

    La forma del padiglione è ad intreccio, a significare il rapporto tra la società nipponica e l'ambiente, la cultura orientale e il rispetto per le risorse naturali. Il legno utilizzato favorisce l'arricchimento del suolo e dell'acqua, contribuendo alla produzione di alimenti sani e ricchi di sostanze nutritive. Da secoli gli alberi e le comunità rurali convivono nei satoyama, strisce di terreno coltivato tipiche del Giappone, intervallate da colline verdi.

Modello in scala     Il sistema di costruzione utilizzato rispecchia tutta la conoscenza tecnologica giapponese nella costruzione di edifici solidi e resistente alle oscillazioni dei terremoti. E il caso del Tempio Horyuji, costruito con una tecnica definita metodo di tensione compressiva. Quest'ultimo, unito alle analisi strutturali moderne e alle antiche tecniche di costruzione, sono alla base del padiglione nipponico, una struttura che pone le basi per una modalità di costruzione innovativa e stabile in condizioni critiche.

Il logo giapponese per Expo 2015

Il Giappone si presenta con il suo logo a Milano

Il Giappone ha scelto di presentarsi all'Esposizione universale italiana con un proprio logo rappresentativo sia dell'Expo (il simbolo somiglia alla E di Expo), che delle radici culturali del paese orientale.

    Le linee rosse rappresentano i bastoncini iwaibashi, tipici della cultura culinaria orientale utilizzati nelle occasioni di festa. Esso esprime in parole chiave per la lingua giapponese delle formule di ringraziamento prima dei pasti itadakimasu, gochisosama dopo i pasti. Il logo è anche un invito a non sprecare, mottainai; ed esprime senso di unione tra i popoli attirati dal cibo, per la forma in cui sono stati disposti: osusowake.

L'artista autore del logo è Hideyuki Tanno della Hakuhodo Design Inc.

Tipica casa di Kyoto

Il concept "Diversità Armoniose"

Per il Giappone questa sarà una grande occasione per rilanciare il turismo internazionale dopo che il terremoto e gli eventi disastrosi del 2011 hanno arrestato il flusso turistico verso le sue città.

    Il Giappone basa la sua partecipazione ad Expo 2015 con una visione speciale, fatta di cultura millenaria composta di religioni diverse e di una società che vive in armonia con il creato. Per questo il nome scelto è stato "Diversità Armoniose".

    Le parole chiave della sua presenza saranno Salute e Edutainment, la seconda significa educare divertendo. Ed è dal 2005 che il Governo nipponico educa le famiglie e i loro figli a una dieta sana e a una conoscenza più approfondita della alimentazione giapponese. Inoltre è stata presentata all'UNESCO una istanza per far riconoscere la dieta nipponica patrimonio dell'umanità.

Natura, agricoltura, pesca, silvicoltura, alimentazione giapponese

Il Giappone è una nazione composta di numerose isole, un arcipelago dalle coste molto frastagliate e montuoso al 70%: montagne quasi completamente ricoperte di alberi.

Paesaggio agricolo del Giappone La natura la fa da padrona e i giapponesi hanno saputo rispettarla pur utilizzandola per i propri vantaggi. Satoyama satoumi è il concetto che definisce un eco-sistema esclusivo del Giappone, in cui gli uomini e la natura vivono in un unico ecosistema in equilibrio armonico. Questi habitat dove l'uomo è in pace con la natura, appartengono alla storia e tradizione dell'arcipelago. Con questo termine si identificano sia le comunità di montagna (satoyama) che, per estensione, quelle nate in zone di mare e dedite alla pesca (satoumi). Esiste un libro al riguardo che studia il cambiamento di queste realtà e l'influenza della nuova società tecnologica su di esse: "Satoyama–Satoumi Ecosystems and Human Well-Being: Socio-Ecological Production Landscapes of Japan", United Nations University Press, marzo 2012, lingua inglese.

Pietanza giapponese     Da questi ambienti è nata la cucina giapponese, dove si fondono il gusto e il senso estetico del bello. Una cucina che, avendo rispettato gli alimenti, è sana e ha portato positivi risvolti alla popolazione. Il riso è ovviamente alla base dell'alimentazione e lo ritroviamo in innumerevoli piatti. In secondo luogo è fondamentale nella alimentazione giapponese il gusto umami, che indica un sapore preciso che ritroviamo in molti alimenti ricchi di proteine.
Ancora i crostacei e il pesce, compongono in modo essenziale la dieta nipponica. Alimentazione sempre più presente nelle nostre città attraverso i ristoranti che diffondono i gusti tipici del sushi e di altre pietanze.

 

Parte al coperto e parte all'aperto

Contatta autore  Fabio Carbone

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