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Gli invisibili diventati visibili

'District Zero', il film dedicato ai rifugiati dei campi. Presentato a Expo Milano 2015 in anteprima

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Rendili visibili. La mostra del fotografo Luigi Baldelli, cui appartengono tutte le foto. Immagini dai campi profughi in libano. Gli invisibili del Sud Sudan sono 4,6 milioni. Approvvigionamento di cibo nel campo profughi del Sud Sudan. I bambini innaffiano sogni che forse cresceranno... Le bambine sognano luoghi principeschi, ma vivono in tende oscure. Vite sgretolate dalla guerra, ammassate nei campi per profughi. In Giordania, con 4 milioni di persone vi è il secondo campo profughi del pianeta. Benvenuti nel regno degli invisibili! La Giordania ospita milioni di siriani in fuga dalla guerra. Un bambino. Rifugiato, siriano in Libano. Le donne pensano al futuro dei loro figli.

Esistono nel mondo uomini e donne senza volto? bambini invisibili? Persone anziane "dimenticate da dio"? Ovunque. Ci sono poi dei "posti speciali", dove l'umanità invisibile si concentra in un unico punto di sofferenza senza parola. Posti dove il dolore è così forte da perderci il fiato e lasciare l'aria vuota di parole.

Sono i campi dei rifugiati, di quanti scappano dalle guerre, dalle carestie. In verità bastano le immagini a raccontare, senza dover aggiungere nessuna parola. Bastano le immagini a lasciare anche noi che siamo da questa parte, in silenzio. Un silenzio di riflessione. Ma profonda riflessione, sul dramma di questi popoli che non hanno più una casa, un luogo della memoria da condividere, un luogo dove vivere e crescere.

Vivono nel ricordo del paese lasciato. Vivono nell'attesa di poter ritornare. Vivono con il dubbio o il tormento, con la speranza del ritorno.

Gli anziani vorrebbero morire nel letto della casa dove hanno sempre vissuto. Le madri pensano al futuro dei figli. Come farà mio figlio a diventare medico, avvocato, ingegnere? Mia figlia sognava di fare la modella e nel campo non ci sono neanche abiti per cambiarsi.

Torneremo a casa? Pensano i bambini. Lo domandano ai grandi, al papà e alla mamma.

Tutti costoro sono i 59,5 milioni di persone in fuga da guerre e conflitti: una intera Italia in fuga. Sono gli invisibili del mondo, raccontati da Oxfam all'Expo Milano 2015 insieme alla Commissione Europea. Un progetto che prende il nome di "You Save Lives". Una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica europea perché gli Europei non chiudano gli occhi, non trattengano il fiato davanti a quanto accade.

Storie, testimonianze di quanti sono costretti a lasciare i loro sogni, ad abbandonare la casa costruita tutta una vita. Tre i principali contesti di crisi umanitaria al momento: Siria, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana. Le loro storie, la loro voce, i loro volti, sono raccontati attraverso il sito internet dedicato www.eusavelives.org. Un sito che rende giustizia agli invisibili del mondo, ai dimenticati, a chi ha i sogni in frantumi a causa della guerra.

Accesso al cibo: infame emergenza

L'ONU stima 12,2 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria in Siria, tra cui 9,8 milioni necessitano di assistenza alimentare. Vale lo stesso per 4,6 milioni di persone in Sud Sudan e 1,5 milioni in Repubblica Centrafricana. Tutti costoro hanno gravi difficoltà di accesso al cibo. Sono milioni le persone che in tutto il mondo sopravvivono esclusivamente grazie al cibo degli aiuti umanitari forniti da donatori, organizzazioni governative e ONG.

Afferma Christos Stylianides, Commissario europeo per gli aiuti umanitari: «I cittadini dell'Unione Europea sono la fonte principale degli aiuti impiegati per prestare soccorso ai rifugiati. Promuovere la campagna 'You Save Lives' significa informare i cittadini e dar loro conto di come vengono spesi i fondi che sono stati stanziati. Nel 2014 la Commissione europea ha stanziato 854 milioni di euro per aiutare le popolazioni sfollate in 33 diversi paesi. Questi fondi ci permettono di alleviare le sofferenze e ridare una speranza a coloro che hanno perso tutto».

Ed a proposito dei sogni di quanti vivono ne campi, queste le parole della Direttrice esecutiva di Oxfam International, Winnie Byanyima: «Oxfam lavora da sempre per aiutare le popolazioni che hanno visto la propria vita devastata da guerre e crisi umanitarie. Oggi più che mai, è necessario puntare i riflettori sui bisogni, le speranze e i sogni di quanti sono stati costretti a lasciarsi tutto alle spalle».

District Zero. Il film sugli Invisibili

Jorge Fernández Mayoral, Pablo Tosco, Pablo Iraburu sono tre registi e produttori cinematografici. Nei campi profughi ci sono andati spesso. Hanno visitato «il loro mondo, di cui non si parla mai: un mondo di caos, sradicamento e disperazione. È una specie di non-mondo, a noi invisibile ma imponente...».

Non sapevano come raccontarlo questo "non-mondo", fino a quando l'opportunità non è arrivata grazie a Oxfam e alla Commissione europea, attraverso il progetto "EUsaveLIVES - You save Lives".

Così nasce "District Zero. Cosa si nasconde nello smartphone di un rifugiato?" Attraverso la storia di uno solo di quei 59,5 milioni di rifugiati nel mondo, i tre registi danno voce agli invisibili, per "renderli visibili".

Maamun il tecnico dei cellulari

Maamun Al-Wadi vive tra i quattro milioni di rifugiati siriani, nel campo di Zaatari, in Giordania: il secondo più grande campo al mondo. Maamun, in un angolo di mondo dove sembra concentrarsi tutta la disperazione di questo mondo, ha un negozio dove ripara cellulari, ricarica le batterie degli smartphone aiutando, in questo modo, la gente del campo a mettersi in comunicazione con parenti e amici. Ha comprato anche una piccola stampante fotografica per consentire alla gente del campo di riappropriarsi dei ricordi bombardati dalle guerre. Sì perché insieme a quel poco che i rifugiati portano con sé ci sono le immagini impresse nelle schede di memoria dei cellulari, immagini di sorrisi, di una casa vissuta con i problemi quotidiani di tutti... e che oggi non c'è più. Problemi quotidiani, mobili, oggetti, vita, sepolti sotto le macerie di un bombardamento.

Questa è la storia raccontata da District Zero, prodotto da Unione Europea e Oxfam, realizzato da Arena Comunicatiòn e Txalap.art, diretto da Jorge Fernández Mayoral, Pablo Tosco, Pablo Iraburu. Il documentario è stato presentato al San Sebastian International Film Festival il 20 settembre 2015 e presentato in anteprima mondiale il 6 settembre a Expo 2015. Maggiori info sul film a questo indirizzo web: www.districtzero.org

La mostra fotografica

Il fotoreporter Luigi Baldelli ha dato un volto agli invisibili, negli scatti che sono stati in mostra fino al 13 settembre nel Padiglione dell'Unione Europea all'Esposizione Universale di Milano. "Rendili visibili" è la mostra fotografica che racconta la vita nei campi per rifugiati. Dalla Giordania al Sud Sudan, per ritornare in Libano. Un viaggio tra i maggiori campi profughi del pianeta. Isole invisibili non segnate sulle mappe della memoria, luoghi dove «la disperazione di uomini, donne e bambini non nasce tanto dal dover dormire in una tenda, quanto dalla consapevolezza che quella tenda per molto tempo sarà l'unica scelta possibile».

Trailer del film District Zero

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