'Calpestiamo la guerra: tappeti da mettere sotto i piedi' a Cascina Triulza
Fino al 24 agosto è possibile 'calpestare' i tappeti della guerra Afghana che perdura da 30 anni
La guerra per la sua propaganda usa qualsiasi mezzo, compresa l'arte antica dei tappeti afgani. Nella mostra "Calpestiamo la guerra" sono esposti tappeti dell'Afghanistan che riproducono soggetti di guerra. I tappeti sono esposti fino al 24 agosto presso Cascina Triulza.
Usati come strumento di propaganda politica, sono stati introdotti durante il periodo di influenza russa negli anni '80. A seguito dell'occupazione dell'Unione Sovietica dei territori afghani, si utilizzarono i tappeti per incitare la popolazione a combattere.
I tappeti raffigurano armi, bombe, bazooka, carri armati in forme geometriche stilizzate, che rendono difficile il riconoscimento del soggetto. Quasi un messaggio subliminale lanciato a chi comprava quel tappeto, usato per la preghiera o per l'arredamento della casa. Nei tappeti si ritrovano simboli il cui messaggio è rivolto contro i russi e in altri casi contro gli americani, a seconda del periodo storico.
La mostra è stata organizzata dall'Associazione CooperAction Onlus per sensibilizzare l'opinione pubblica circa lo stato di guerra che in Afghanistan perdura da 30 anni. Una situazione che colpisce tutta la popolazione, in particolare i bambini sfruttati per annodare tappeti di guerra. Per questo alcuni tappeti potranno essere fisicamente calpestati, senza l'uso delle scarpe.
Silvia Bolchi, responsabile del programma culturale e vicedirettore di Cascina Triulza ha commentato positivamente la mostra: «Energia per la vita: vuol dire anche poter vivere una vita dignitosa, sicura, lontana da tragedia, violenza e sangue. Per i bambini significa anche poter crescere in un ambiente in cui nessuno ti passa messaggi così distruttivi. In questi tappeti non vi è un messaggio artistico ma solo politico».
La mostra è già passata per Vanzago (MI) e dopo Expo Milano 2015, si sposterà nel comune di Concorezzo (MB), appartenente alla rete "Pace in Comune", che unisce alcuni paesi italiani impegnati nella diffusione della pace.