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In Francia le scelte decisive sul cambiamento climatico...

Cosa è veramente giusto fare? Quali le armi ecologiche a nostra disposizione?

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Orso polare

Le sorti del mondo si decidono a Le Bourget, in Francia? Sarà il paesino da 14 mila abitanti, a pochi chilometri da Parigi, il luogo che tutti ricorderemo come la svolta epocale dell'umanità nei confronti del pianeta che abita?

E' un grande auspicio. Ma personalmente sono un poco pessimista: non me ne vogliate.

Certamente la 21esima Conferenza sul Clima innescherà un cambiamento positivo, quanto questo sarà effettivamente positivo è da costruire, in base alla volontà dei singoli Paesi che vi prendono parte.

Nulla è cambiato?

Non possiamo affermare che tutti gli incontri avvenuti sul clima, dalla prima Conferenza sull'ambiente del 1972 alla COP21 in corso in Francia fino all'11 dicembre, non abbiano apportato e apporteranno dei cambiamenti.

A partire dalla sensibilità dei singoli riguardo ai temi ambientali. L'importanza dei temi ambientali è cresciuta sensibilmente in ciascuna persona che abita su questo pianeta. Ne sono una prova i processi contro le aziende che hanno inquinato tante parti del pianeta, sostenuti da tanti comitati di cittadini. Non dimentichiamo la raccolta differenziata nei nostri piccoli paesini e nelle città. La raccolta differenziata si è resa possibile grazie a una coscienza collettiva più attenta all'ambiente. E così via.

Adesso la svolta

Ora è necessaria una grande svolta. Accertato che la desertificazione e la siccità sono causate dall'aumento delle temperature e che tali fenomeni distruggono le terre dove si produce il cibo; accertato che l'inquinamento è causa dell'aumento delle temperature; accertato che l'aumento delle temperature è la causa del sovvertimento delle stagioni e delle improvvise bombe d'acqua e del buco nella fascia dell'ozono... E' giunto il momento di prendere decisioni coraggiose.

Ma quali? Cosa fare in concreto per ridurre l'inquinamento? Cosa è giusto scegliere?

- Riduciamo le emissioni inquinanti nell'ambiente sostituendo gli impianti produttivi delle aziende inquinanti con impianti a basso o quasi nullo impatto sull'ambiente. Giusto.

- Riduciamo le emissioni di caldaie ad uso domestico sostituendole con nuove caldaie a basse emissioni inquinanti. Giusto.

- Mettiamo dei filtri ai nostri camini per ridurre le emissioni inquinanti. Giusto.

- Sostituiamo le auto inquinanti con quelle a bassa emissione, che non siano truccate. Giusto.

- Più carsharing, più km zero per i prodotti alimentari così da ridurre i trasporti. Giusto.

- Sostituiamo le lampadine a incandescenza con quelle a risparmio energetico e, se possibile, con quelle a led. Giusto.

E tanto altro ancora.

Le tre armi a nostra disposizione

La diffusione a livello globale delle tecnologie che riducono gli inquinanti nell'atmosfera, il riciclo delle materie prime e il risparmio energetico, forse, le tre grandi e favolose armi che ciascuno di noi ha tra le mani per contribuire al miglioramento dell'ambiente. Queste le tre azioni ecologiche fondamentali.

Mi direte. E la produzione di energia da fonti rinnovabili? Perché non prendi in considerazione le fonti rinnovabili?

Perché non sono la vera soluzione nell'immediato. Perché non tutte le soluzioni tecnologiche che noi umani ci siamo inventati fino ad oggi, sono veramente e puramente pro Madre Terra. Sono poche le fonti rinnovabili in natura che possono darci corrente elettrica veramente "pulita".

Da dove vengono il fotovoltaico e l'eolico veramente

Come si produce un pannello fotovoltaico? Un pannello fotovoltaico si compone di tante "celle fotovoltaiche". Dei "quadrati" di sottile silicio che originariamente formavano un "lingotto di silicio". Come un grosso "pezzo di pane" che poi un laser ha provveduto a tagliare in tante fettine sottili sottili. La produzione di un lingotto di silicio e le fasi successive, divorano una grande quantità di energia elettrica. Energia che non è prodotta da pannelli fotovoltaici o da altre fonti energetiche rinnovabili. Sono le centrali termoelettriche a produrre le enormi quantità di energia necessarie alla produzione di un pannello fotovoltaico.

Pensiamo ora all'eolico. Di cosa è composto l'altissimo pilone che sorregge il motore e le tre pale? Di acciaio, così come altre parti del motore. Mentre le pale sono composte di materie plastiche o di carbonio. Quanta energia è necessaria per produrre il solo pilone d'acciaio, che sulle pale più grandi raggiunge anche i 100 metri di altezza? E l'acciaio sappiamo essere prodotto nelle industrie siderurgiche. L'acciaio viene fuori dall'altoforno. Quest'ultimo, per il suo funzionamento, ha bisogno di combustibili fossili: o direttamente o indirettamente. Il funzionamento di un altoforno richiede grandi quantità di energia costante che solo una centrale termoelettrica è capace di generare.

Un compromesso è necessario

In definitiva.

E' scendendo a compromesso con i combustibili fossili che un giorno avremo l'energia pulita. Dovremo dire grazie ai combustibili fossili, un giorno, se saremo passati ad alimentare le esigenze energetiche dei popoli, grazie alle energie rinnovabili.

Meglio quindi impegnarsi nella riduzione degli sprechi energetici e nel riuso dei materiali, se vogliamo aiutare veramente l'ambiente.

COP21: benvenuta.

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