Parola Narrata

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  1. Capitolo I
  2. I tempi dedicati al dialogo nella coppia

3.2.2 - I tempi dedicati al dialogo nella coppia

"Quanto tempo dedichiamo al dialogo con nostro marito o nostra moglie? La risposta dell'indagine Istat sui tempi della vita quotidiana"

Secondo l’indagine Istat I tempi della vita quotidiana,1il tempo impiegato dagli uomini e le donne per il lavoro retribuito è variato nel corso del secolo XX e XXI. Si è passati da un modello “fordista”, che attraverso la timbratura del cartellino segnava nettamente la distinzione tra tempo dedicato al lavoro retribuito e al resto del tempo per altri impegni, a un modello con una demarcazione sfumata.2 Va innanzitutto mostrato come il tempo dedicato al lavoro retribuito da parte delle donne sia cresciuto ma resta sempre inferiore rispetto a quello dedicato dagli uomini. Soprattutto le donne con figli dedicano meno tempo al lavoro retribuito, mentre gli uomini dedicano più tempo al lavoro retribuito al crescere del numero di figli.

Non è da tralasciare la variabile legata alle molte differenze che ci sono tra le forme di contratto lavorativo (tempo indeterminato e determinato) e tra le categorie (operai, liberi professionisti, commercianti, quadri). La variabile contratto lavorativo oltre a determinare la qualità della vita del singolo e della famiglia, influisce sulla variabile tempo dedicato al lavoro.

Il cadere della barriera tra orario di lavoro retribuito e orario dedicato ad altro è avvenuto, in quanto, i lavoratori (23,2 % secondo il Rapporto Annuale Istat 2006),3 prolungano il lavoro dedicando anche il tempo trascorso a casa, a telefonate di lavoro, a navigazione internet per tale motivo, alla lettura di approfondimento degli argomenti lavorativi. Una parte di questi lavoratori addirittura non effettua la distinzione tra tempo dedicato al lavoro e tempo libero (sono fusi in uno solo).4 Molto diffuso è pure il lavoro nei giorni festivi.

Nell’ultima rilevazione, rispetto al 1988-89, l’indagine svela che il tempo dedicato dagli uomini all’ambito familiare è aumentato (18 minuti in più mediamente) e diminuisce quello dedicato dalle donne (24 minuti in meno mediamente e 21 per le occupate).5

Per quanto riguarda i tempi dedicati all’uso della parola in famiglia, cioè allo scambio di informazioni, notizie, narrazione di fatti, le statistiche non dicono ancora molto. Genericamente analizzano il tempo dedicato all’ambito familiare, alla socialità, alla comunicazione. Ciò che si può evincere è che sia gli uomini, sia le donne, tendono a dedicare maggiore tempo all’ambito familiare nei giorni feriali e molto più tempo alla cura personale nei giorni festivi. In questo secondo aspetto gli uomini sono quelli che dedicano la parte maggiore delle 24 ore alla cura di se.6

Dalla nuova tecnica dell’analisi dei diari giornalieri con strumenti di statistica testuale e text mining7 si possono ricevere riscontri più significativi sull’uso dei lemmi nei dialoghi tra familiari. Dalle statistiche testuali si riscontra che il “parlare con” il partner, si attesta su percentuali via via crescenti con l’aumentare dell’età anagrafica, più che con altre persone della famiglia o parenti o amici o colleghi di lavoro.8 Naturalmente una indagine statistica quantitativa potrà dirci ben poco sulla qualità del “parlare con”.

Per quanto riguarda il grado di soddisfazione nella condivisione del lavoro domestico con il partner, il 79% dei maschi e delle femmine si è dichiarato molto o abbastanza soddisfatto e il 21% poco o per niente, sia per i giorni feriali che festivi.9

I dati che si riferiscono al tempo condiviso in casa dalla coppia avente almeno un bimbo, indicano che

  • «i partners sono compresenti a casa per circa il 60 per cento della giornata (con la differenza che nel caso delle coppie tradizionali la casa è abitata da uno solo dei partner più a lungo, mentre nel caso delle coppie a doppio reddito è maggiore il tempo in cui non vi è nessuno a casa)».10

I partners compresenti in casa dedicano il tempo in attività differenti, mentre l'uno è impegnato in attività di cura del figlio, l'altro si dedica ad altro impegno. La coppia di genitori spende solo il 12,2 percento della giornata nella stessa mansione e solo una parte è attività di cura. I pasti si confermano come i luoghi e gli spazi temporali in cui i partners sono riuniti più a lungo: circa un'ora.

Seppure dai dati la situazione non sembra così drammaticamente problematica, si comprende subito che là dove il tempo dedicato al dialogo di coppia è carente, il legame affettivo, che si costruisce giorno dopo giorno, l’amore per primo, che ogni giorno va approfondito, ne risentono.

Ancora più grave, allora, è quando i colleghi e l’ambiente di lavoro diventano la “famiglia” del lavoratore o lavoratrice. Delle volte – particolarmente in quelle categorie di lavoro dove è necessario lo “spirito di corpo” – gli stessi operai si rapportano al proprio ambiente lavorativo “come a una famiglia” o “una seconda famiglia”.

Nel luogo di lavoro, come in ogni altro ambiente frequentato dalla persona, è naturale stringere sane amicizie con persone anche del sesso opposto. Quando il contesto lavorativo prende il sopravvento sulla famiglia, quando, cioè, si trascorrono più ore al lavoro che in famiglia è possibile che tale relazione amichevole raggiunga un grado di confidenza, di profondità tale, da assomigliare a quella «speciale amicizia personale»11 che in realtà è esclusiva (o tale dovrebbe essere) del rapporto tra marito e moglie. Si comprende come in dinamiche di coppia del genere, ci sia il rischio di diventare dei completi sconosciuti a se stessi e al compagno della vita.

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Note
  1. I tempi della vita quotidiana. Un approccio multidisciplinare all'analisi dell'uso del tempo, Argomenti n. 32, a cura di M.C. Romano, Istat, Roma, 2007. img nota

  2. I tempi della vita quotidiana, p. 81-82. img nota

  3. I tempi della vita quotidiana, p. 105. img nota

  4. I tempi della vita quotidiana, p. 106. img nota

  5. I tempi della vita quotidiana, p. 42. img nota

  6. I tempi della vita quotidiana, p. 152-153. img nota

  7. L'indagine Istat 2002-2003 sull'uso del tempo prevede la compilazione di un diario giornaliero in testo libero ove è descritta l'attività giornaliera. É un’applicazione di statistica testuale che tratta le informazioni espresse in linguaggio quotidiano. La tecnica d’analisi statistica testuale è in fase di sperimentazione. img nota

  8. I tempi della vita quotidiana, 328. img nota

  9. Domanda presente tra i quesiti soggettivi-percettivi, posti in fondo al diario dell’indagine Istat del 2002-2003 sull’uso del tempo, in I tempi della vita quotidiana, p. 160. img nota

  10. I tempi della vita quotidiana, 246-247. img nota

  11. Paolo VI, Lettera enciclica Humanae Vitae, LEV, 1968, n. 9. img nota