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- La parola oltre il linguaggio
2.2 - La parola oltre il linguaggio
"Cosa è la parola? Quale la differenza tra il linguaggio dell'uomo e degli animali? Il pensiero e la parola"
Il linguaggio appartiene a tutti gli esseri viventi. Tutti i viventi hanno un linguaggio. Gli animali hanno un linguaggio che permette loro di comunicare. Si potrebbe affermare che pure i vegetali hanno un linguaggio di comunicazione che consente loro di comunicare con la natura circostante. Tuttavia il linguaggio animale, secondo alcuni studiosi, non è paragonabile al linguaggio umano che esprime un poter significare, che si compone di simboli (Benveniste). Alcuni zoologi, etologi, psicologi, linguisti, sostengono che in realtà la differenza risiede in una minore e maggiore perfezione tra il linguaggio del “non-uomo” e dell’uomo (Leach). Un’altra voce, antica ma sempre attuale, è quella di Agostino D’Ippona. Questi a proposito dei segni intenzionali afferma che anche gli animali si scambiano dei segni, per manifestare «i desideri del loro animo».1 Un felino, ad esempio, dopo aver cacciato la preda avviserà con alcuni segni gli altri felini della sua specie.
Lasciando a studi più ampi e approfonditi il compito di risolvere un nodo così complesso, crediamo, al di là di ogni teoria, che la parola è altra cosa. Non è solo linguaggio. La parola è anche linguaggio ma perché espressa da una lingua. Le molteplici parole di una lingua si unificano nella lingua.2 La lingua poi è sempre storica, si differenzia dalle altre per la sua vitalità. Le lingue, infatti, possono essere morte, quando non più parlate e non più scritte, vive quando l’uomo le utilizza. La parola si serve di una lingua, la quale rientra nell’insieme del linguaggio con gli altri linguaggi.
La parola è speciale non posseduta da tutti gli esseri viventi. L’uomo, maschio e femmina, è l’unica creatura capace di parola. Solo l’Umanità può esprimersi con la parola per interagire e comunicare. Per questa sua singolarità la parola risulta qualcosa di più di un mezzo di comunicazione. L’uomo può dire io sono, con Descartes può affermare: “Ego cogito, ergo sum”. L’uomo pensa, e come potrebbe pensare se non possedesse questo speciale dono: la parola? La parola rende l’uomo capace di pensare e di esprimere il pensare. La parola rende l’uomo capace di agire. L’uomo agisce come prodotto ultimo di un processo che passa per il pensare; l’uomo è capace di pensiero perché possiede la parola. Il pensiero è parola,
- «non è un atto preverbale dello spirito che entri nella parola solo in seguito, sulla base di una decisione o di un particolare intento, ma si sviluppa fin dal primo momento nella forma d’un parlare interno per se stessi».3
Quindi il parlare cui intendiamo riferirci è quello che ha come elemento costitutivo la voce attraverso la quale si realizza
- «il suono articolato, sia che lo realizziamo – nel parlare, o che lo tralasciamo – nel tacere, o che ne siamo incapaci – nella perdita della parola».4
E la parola scritta e la parola che nel silenzio dialoga con. In sostanza è lo stesso parlare cui si riferisce Heidegger.