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1. La Famiglia sociologicamente intesa

"Come viene intesa la famiglia dalla sociologia? Quanti tipi di modelli familiari esistono oggi? Schema di Peter Laslett"

Non faremo l’elenco delle varie teorie che dall’800 a oggi sono state formulate, e tra gli schemi di famiglie prodotti dai sociologi ne sceglieremo uno per definire la famiglia cui noi faremo riferimento. Ci limitiamo a spiegare quanto segue.

La famiglia non può essere considerata, a nostro avviso, come la somma di prodotti della cultura (materiali e intellettuali), delle norme che regolano l’intera società e degli usi e costumi di quest’ultima: la famiglia non è solo un luogo di soddisfazione di bisogni biologici, sessuali e psicologici. La famiglia essendo parte della società, la rispecchia, e ciò vuol dire che prende a prestito molto. La famiglia, però, ha caratteristiche proprie e originali che la distinguono da altri istituti riconosciuti o da altri gruppi sociali riconosciuti e non. Neppure può essere considerata come totalmente dipendente da altre istituzioni. É questo il caso di quelle correnti sociologiche che considerano la famiglia destinata a perdere, con l’evoluzione della società, le sue funzioni che l’hanno contraddistinta nel passato. É vero che la famiglia assume forme sostanzialmente diverse sia nel corso della storia, sia da civiltà a civiltà e in base allo sviluppo tecnologico delle società, però, la famiglia è l’istituto più antico e un pilastro sociale basilare, presente in tutte le società conosciute: estinte o viventi. J.J. Rousseau nel libro Il contratto sociale, a proposito di uno stato naturale in cui l’uomo viveva, considera una sola società come naturale: l’istituto familiare; mentre le altre forme di società sono frutto di un patto sociale stipulato tra uomini.1

Il presente lavoro, più in generale, fa riferimento a quel complesso mondo che prende il nome di Civiltà occidentale, all’interno del quale vivono forme familiari che tendono a somigliarsi nelle dinamiche relazionali. Si tratta di famiglie, le quali presentano le problematiche proprie dello sviluppo cui attualmente sono giunte le società occidentali: tecnologizzate o tecnologiche. Dal momento che i dati statistici e le ricerche considerate fanno riferimento all’Italia è da intendersi che ci rivolgeremo alle famiglie italiane. Senza vietarci, la possibilità di poter generalizzare le difficoltà via via esaminate e le relative soluzioni, e, la fattibilità di estendere le proposte presentate a un contesto più ampio dei nostri contorni nazionali. Le società che vivono in una fase di sotto-sviluppo o di primo sviluppo, a noi pare, presentano forme familiari e problematiche lontane dalla ricerca che stiamo conducendo, per questo abbiamo preferito inserire la distinzione tra Occidente e resto del mondo. Seppure questi contorni, questi confini, si dissolvono col passare degli anni per mezzo della globalizzazione dell'agire umano.

Definire il tipo di famiglia da considerare oggetto della nostra trattazione, anche ora che abbiamo trovato i limiti geografici, non è in ogni caso semplice. Pur stabilendo un tipo ideale di famiglia, una società italiana (occidentale) presenta forme familiari multiple e articolate sempre nuove. Per avere un quadro generale sulle forme familiari più comunemente riconosciute in occidente, riporto lo schema presentato da Peter Laslett e dal Cambridge Group for the Study of Population.2 Nello schema troviamo la famiglia semplice o nucleare, la famiglia dei solitari, la famiglia senza struttura coniugale formata da persone con altri rapporti di parentela, la famiglia estesa (famiglia semplice più un parente convivente), la famiglia multipla che si distingue in verticale e orizzontale formata da più unità coniugali.

Nonostante la difficoltà a definire un solo modello familiare per la nostra ricerca, e senza considerare i pareri contrastanti delle varie correnti sociologiche, tenderemo a considerare la forma nucleare che trova origine nel matrimonio. La famiglia nucleare si compone dei coniugi (marito e moglie) e dei figli riconosciuti socialmente. Essa è considerata nucleare perché elemento di base sulla quale si formano modelli familiari più complessi.3

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Note
  1. J.–J. Rousseau, Il contratto sociale, G. Einaudi Editore, 1948, lib. I, cap. II, p. 9. img nota

  2. I. Robertson, Sociologia, Zanichelli, Bologna, 1988, p. 381-383. img nota

  3. P. Donati, Famiglia, in Nuovo dizionario di Sociologia, 849; 853. img nota