Parola Narrata

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Introduzione (parte 2)

Certo se la parola è usata, per affermare tutto e il contrario di tutto, per dire che è inutile parlare di ciò che si sa e non si sa, se è utilizzata come perversa arte di persuasione o coercizione, non ci troviamo più in presenza di una parola usata come strumento di amore. La parola è ora strumento di distruzione dell’altro, perverso gioco che mira al superamento dell’altro attraverso l’umiliazione linguistica.

Prenderemo le mosse dalla filosofia del linguaggio per distaccarci ben presto da essa. L’approccio che sarà possibile cogliere è di tipo multidisciplinare. Non poteva essere altrimenti per una composizione che ha scelto come tema di fondo, sì la parola, ma utilizzata nell’ambito familiare. Non vogliamo svelare in questa sede il significato del titolo. Ciò avverrà nel primo capitolo. Non è una trovata letteraria per invogliare il lettore a non abbandonare lo scritto prima di averlo letto tutto, la motivazione è più semplice. Nel primo capitolo ritroviamo tutti quegli elementi di base che provano a sintetizzare e anche a inquadrare il tema della dissertazione che state leggendo – elementi che saranno poi utili ai capitoli successivi. Riteniamo, però, che il senso del tema si evinca solo dalla lettura di tutti i capitoli.

L'approfondimento servirà principalmente per introdurre il lettore nell’ambiente della filosofia del linguaggio, affinché possa conoscere i personaggi principali della disciplina e le loro teorie. Il linguaggio ha assunto una importanza fondamentale nel nostro secolo. La stessa ricerca filosofica spesso pone, la filosofia del linguaggio, alla base dei metodi di ricerca nel campo della conoscenza. Vedremo che la stessa scienza ha assunto lo studio del linguaggio come elemento essenziale, per una esatta ricerca scientifica. Non dimentichiamo che il linguaggio gioca un ruolo fondamentale in vari settori in cui l’umanità opera. Pensiamo al mondo delle comunicazioni: un esempio lampante ne è la pubblicità televisiva e sui quotidiani: messaggi brevi ed essenziali che devono arrivare dritto al target e spingerlo a comprare il prodotto commercializzato. Senza uno studio delle parole adatte da usare, un messaggio promozionale rischia di non avere nessun effetto.

Il primo capitolo, anch’esso in qualche modo introduttivo, ci inserirà nel vivo del lavoro condotto. Il capitolo, dedicato al linguaggio in famiglia, assume quell’approccio multidisciplinare sopra accennato. Troveremo argomenti che sembrano tra loro slegati, in realtà, l’intento vuole essere di presentare argomenti, i quali hanno un filo che li collega direttamente all’ambiente familiare. Abbiamo inteso innanzitutto definire di che tipo di famiglia trattiamo, ogni volta che nel capitolo e nei successivi ne faremo riferimento. Sinteticamente ci è sembrato utile evidenziare il fatto che esistono anche linguaggi non verbali così che il lettore ne possa comprendere le differenze con i linguaggi verbali. La vita di coppia e i tempi che i partners dedicano al dialogo ci sono sembrati argomenti interessanti da trattare, perché la famiglia è fondata da loro e su di essi si fonda. Il paragrafo sulla narrazione in famiglia, ma anche l’ultimo, ci proiettano nel capitolo secondo, perché, il tema della narrazione e il fantasma del non dialogo, sono proprio oggetto del capitolo successivo.

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