Il Parco Nazionale del Vesuvio è una perla accerchiata dalla città. Una piccola oasi naturale tra enormi ammassi di agglomerati urbani che, come in un assedio, circondano la sua bellezza. Una minaccia costante all'ecosistema.
Eppure potrebbe essere un'opportunità di ricchezza. Da quassù, si legge bene quanto chi è giù è distante e poco attento alla meraviglia rinnovata ogni giorno dai piccoli abitanti, appollaiati tra gli alberi, nascosti nel sottobosco, del complesso vulcanico Somma - Vesuvio.
Eppure non sono pochi quanti frequentano i suoi sentieri tracciati dall'Ente Parco. A piedi, in bicicletta o a cavallo, decine di persone durante l'anno passano un po' del loro tempo nella natura vesuviana.
Manca in alcuni visitatori un po' di rispetto in più. Cicche di sigarette, bustine di plastica di vario genere e bottigline di plastica, entrano a far parte dell'habitat. Ne farebbe volentieri a meno l'oasi assediata, solo non ha le mani per alzare da terra la bottiglina e la bocca per dire: "Signore? Questa la butta a casa sua e non a casa mia. Grazie."
Ma questa si chiama educazione civica e non la insegnano neanche più a scuola.